All’interno della struttura si conduce un’esperienza di vita comunitaria in un ambiente che offre alla persona accolta la possibilità di affrontare i suoi problemi sia mediante il supporto psico-sociale che attraverso lo svolgimento di attività di lavoro e formative di vario genere.
I tre pilastri attorno ai quali si sviluppa e vive la comunità sono la condivisione, la preghiera ed il lavoro:
- la condivisione dà modo di entrare in comunione con gli altri e confrontarsi; è il mezzo con il quale tutti i giorni si cerca di abbattere i limiti costruiti dalla “mentalità tossica” e di superare le difficoltà che ognuno è portato a vivere. Con la condivisione si cerca di lavorare su se stessi, mettendosi continuamente in discussione;
- la preghiera permette un cammino di conversione e rinascita interiore, l’adesione ad una vita centrata e vissuta in Cristo;
- il lavoro restituisce dignità alla persona che riscopre di avere delle capacità proprie e di non dipendere solo dagli altri come ha sempre fatto nel passato.
Alla base del programma di vita della comunità c’è una visione dell’uomo unitaria ed interdipendente basata sulla relazione. Il percorso punta sulla scoperta e sull’esercizio delle potenzialità non espresse del vero Sé, smascherando gli inganni dell’Io ideale con cui ciascuno ha nascosto le proprie ferite e paure.
L’itinerario parte dall’individuazione dei comportamenti ed atteggiamenti non sani, attiva un costante impegno nella loro modifica, approda quindi a una introspezione più profonda che svela le ferite, causa dei nostri comportamenti inadeguati fino a giungere a promuovere la responsabilità sollecitando scelte di nuovi obiettivi e progetti di vita. Tali obiettivi sono raggiunti attraverso quattro fasi:
- Colloqui conoscitivi e motivazionali;
- Accoglienza;
- Programma comunitario;
- Reinserimento familiare-lavorativo-sociale.